17 gen Tutti pazzi per il cicloergometro
Ogni mattina, nei corridoi di Ipab Chiampo, si respira aria di sfida e si svolge una vera e propria gara tra gli ospiti. Condita da simpatici litigi, lo scopo è ottenere un posto in “pole position” per poter usufruire, prima degli altri, dei cicloergometri presenti nella palestra della struttura.
Il cicloergometro è uno strumento che simula la pedalata di una bicicletta normale e permette di monitorare e controllare lo sforzo che viene compiuto da chi lo utilizza. Proprio quest’ultima sua caratteristica lo differenzia dalla cyclette. I cicloergometri si dividono in pedalata libera e pedalata elettrica e ne esistono sia per arti inferiori sia per arti superiori. Nelle strutture riabilitative e nei centri di assistenza per anziani, il cicloergometro a pedalata elettrica è quello più utilizzato. Esso presenta una mobilizzazione passiva degli arti inferiori, quindi anche chi presenta grosse difficoltà nel movimento riesce comunque a pedalare. “Il cicloergometro, oltre ad evidenti benefici fisici, ne porta moltissimi anche a livello cognitivo e psicologico – racconta Cristina Fongaro, fisioterapista di Ipab Chiampo -. Abbiamo ospiti che a livello motorio e cognitivo sono abbastanza compromessi e che, attraverso l’utilizzo quotidiano di questo strumento, riescono a vivere dei momenti di felicità e normalità, perché vedono che, nonostante le loro difficoltà, riescono ancora a muoversi”.
Benefici fisici, psicologici e cognitivi, ma non solo. Il cicloergometro dona anche momenti di socialità. Per gli ospiti, infatti, scendere alla mattina dal loro piano per recarsi in palestra rappresenta la possibilità di incontrare e interagire con gli altri. Fattore molto importante per ricordare all’ospite che non è solo e, soprattutto, che è ancora una persona. Alla mattina, come abbiamo detto in precedenza, si crea una piccola e simpatica gara. “C’erano dei veri e propri litigi in palestra su chi fosse arrivato prima e chi dopo. Io e la mia collega abbiamo quindi pensato ad una soluzione. Abbiamo deciso di creare dei numeretti plastificati che funzionano come al supermercato. Questi numeri sono tutti muniti di un nastrino e infilati in un bastone messo vicino all’ingresso della palestra. Vanno presi in ordine di arrivo e ogni ospite deve metterlo al collo e attendere che il suo numero venga chiamato – spiega Cristina Fongaro -. All’inizio è stato difficile far accettare questi numeretti, perché non capivano come funzionassero, ma poi, un po’ alla volta, hanno capito e attualmente utilizzano questo sistema. Si è quindi innescato anche un importante processo di ragionamento mentale. I numeri vanno da 1 a 24 e gli ospiti hanno dovuto capire, ad esempio, che il 10 viene prima del 15. Anche su questo si è innescato un processo cognitivo importante”.
Nonostante al momento, a causa del Covid, la palestra sia un po’ più vuota, gli ospiti che possono utilizzarla vanno comunque a prendersi il numero. Per loro è una regola da rispettare.
Il tempo massimo di utilizzo del cicloergometro per ogni ospite è di 15 minuti, al fine di tutelare chi ha problemi cardiaci o respiratori. Un quarto d’ora è il tempo giusto che non mette a rischio le patologie di base.
In struttura i cicloergometri a disposizione sono 5:
- 2 a pedalata elettrica per arti inferiori
- 1 a pedalata elettrica per arti superiori
- 1 a pedalata libera per arti inferiori
- 1 a pedalata libera per arti superiori
Quelli per gli arti inferiori sono i più utilizzati, anche a livello di fisioterapia: risultano infatti utili nella riabilitazione di ospiti che hanno subito la rottura del femore, ma anche in patologie neurologiche o ictus o in patologie importanti come la Sla. “C’è bisogno di più macchine – conclude Cristina Fingaro -, chiunque voglia può aiutarci nell’acquisto attraverso delle donazioni”.
Il cicloergometro, inoltre, è molto utile anche per gli anziani che sono a casa. Il movimento va infatti ad agire in tutti gli apparati principali: cardiorespiratorio, osteoarticolare e neurologico. Mantiene il movimento e l’equilibrio, diminuendo le possibilità che l’anziano cada. A volte agisce anche come un anti-stress, perché pedalare diventa un modo per scaricare le tensioni.
Benessere fisico, psicologico e cognitivo. Nell’utilizzo del cicloergometro c’è, insomma, un forte coinvolgimento mentale e un importante fattore di socializzazione, perché permette agli ospiti di sentirsi ancora persone, individui che fanno parte di un gruppo.