04 apr Suor Angela, il sostegno spirituale come forma di speranza
“Quando sono al Centro Servizi è come se non fossi più sulla terra. Dalla sofferenza che provano alcuni degli ospiti scaturisce la sensazione del Paradiso. Si rendono conto che stanno per abbandonare il loro corpo perché il Signore li chiama. E io sono lì per accompagnarli”. Suor Angela Erbetti svolge ogni giorno il ruolo di sostegno spirituale a favore degli ospiti dell’Ipab. Lo fa con passione e grande dedizione, perché, racconta, “le persone non devono morire senza qualcuno che sia accanto a loro, li rassicuri, tenga loro la mano, li accarezzi”.
Una vita di servizio
Originaria di San Giovanni Ilarione, suor Angela fa parte della congregazione delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Fedeli agli insegnamenti della Beata Madre Clelia Merloni, sono presenti a Chiampo dal 1903 e fino al 1993 sono state le storiche responsabili dell’attività infermieristica nella casa di riposo e le maestre della scuola dell’infanzia. La stessa suor Angela, dal ’93 al ’99, è stata impegnata nell’educazione dei piccoli alunni e, nel 2014, è tornata a Chiampo per impegnarsi nell’assistenza spirituale degli anziani ospiti del Centro Servizi Assistenziali.
“Sono presente in struttura tutte le mattine – spiega –. Visito gli ospiti, do conforto a loro e ai loro familiari, porto la Comunione nei reparti, tengo in ordine la chiesa”. E poi ci sono alcuni appuntamenti fissi: “Dal lunedì al sabato, alle 10, conduco la recita del Santo Rosario e altre preghiere, alla domenica svolgo la liturgia della parola con la comunione. Gli ospiti che sono in grado di muoversi vi assistono in presenza, gli altri seguono dai reparti, grazie al sistema di filodiffusione”.
Anche sotto l’aspetto spirituale, il Covid ha procurato alcuni cambiamenti: “Non si possono ancora fare le confessioni individuali in struttura, e allora nei tempi forti dell’anno liturgico, come a Natale, il mercoledì delle Ceneri e a Pasqua, il sacerdote, su concessione del Vescovo, impartisce agli ospiti una benedizione plenaria comunitaria, con la remissione dei peccati. Alcune attività si svolgono in collaborazione con le educatrici, per aiutare negli spostamenti chi ha difficoltà motorie, vista l’assenza dei volontari”.
Lettere per dire grazie
Suor Angela non si vede lontana dall’Ipab Sant’Antonio: “Sento di essere entrata nel cuore delle persone e loro sono entrate nel mio. Io le amo e loro mi amano. Non sarei felice se dovessi mancare anche solo una volta alla partenza di qualcuno di loro”.
Insomma, un legame fortissimo, come dimostrano anche le lettere che riceve periodicamente da un’ospite che non riesce a parlare perché tracheotomizzata: “Apprezzo molto le sue visite – scrive a suor Angela in una di queste -, mi danno molto conforto e mi aiutano a tenere viva la speranza. Non è facile rimanere in un letto o in poltrona sapendo che hai una malattia incurabile che ti toglie le forze ogni giorno. Mi aiuti, suor Angela, a mantenere viva la mia fede, a non perdere mai la forza e la speranza, affinché anche la mia famiglia possa affrontare tutto questo con fede e coraggio”.
È la missione che, ogni giorno, suor Angela è stata chiamata a compiere.