25 giu Quella dolce carezza che ritorna
“Non c’è più il contatto”, canta Zucchero in uno dei suoi più grandi successi, “Rispetto”. E in effetti, per lunghi mesi, all’interno della nostra Ipab è stato così: vietato ogni contatto tra famigliari e ospiti, causa Covid. Poi gradualmente si è potuto incontrarsi, prima con una vetrata, poi con il plexiglass, ma sempre a distanza.
Oggi, fortunatamente, la musica è cambiata. Dal 31 maggio, grazie alla progressiva estensione tra la popolazione della campagna di vaccinazione e al calo dei contagi e secondo l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute, i parenti possono nuovamente accarezzare e stringere le mani dei loro padri, madri, nonni, nonne, fratelli, sorelle che soggiornano nella nostra struttura.
Via le barriere in plexiglass e finalmente maggior vicinanza, ma, come stabilisce il Ministero, ingresso alla struttura consentito solo a chi è in possesso della certificazione verde, che significa: aver completato il ciclo vaccinale con data non anteriore ai nove mesi o aver fatto da almeno 15 giorni la prima dose del vaccino ed essere in possesso dell’appuntamento per la seconda; o, ancora, avere la certificazione sanitaria di avvenuta guarigione da Covid-19 e certificato vaccinale con data non anteriore ai nove mesi; oppure, infine, presentare un tampone negativo non anteriore alle 48 ore.
Per ogni ospite è consentito l’ingresso di massimo due visitatori, compresi i minorenni dai 7 anni compiuti, ed è obbligatorio l’utilizzo della mascherina FFP2 (e non, quindi, la mascherina chirurgica o altre tipologie). Per ora restano vietati baci e abbracci, perché, come è noto, l’emergenza pandemica non è ancora terminata e non è ancora il tempo di abbassare le difese completamente.
“Abbiamo vissuto lunghi mesi di distanziamento sociale, di incontri mediati dal tunnel degli abbracci o da pannelli in plexiglass – commenta il Presidente dell’Ipab, Alessandro Tonin -. Ora si riassapora il ritorno alla libertà e al calore di una carezza, anche se ancora con alcune necessarie precauzioni, che invitiamo tutti a rispettare, per il bene dei nostri anziani e di tutta la comunità”.
“Molti familiari ci dicono che non sembra vero di poter toccare i loro cari – osserva Elisa Martinello, psicologa membro dell’équipe multiprofessionale dell’Ipab -. È un gesto naturale che si aveva l’impressione di aver perso e che ora è stato finalmente riconquistato, con tutti i benefici che esso comporta per i nostri ospiti e i loro parenti. ‘Il tocco che nutre’ è un’espressione cara ai professionisti della cura e dell’assistenza alla persona anziana: è quello che stanno vivendo molti familiari. E ci sono addirittura casi di persone con difficoltà di comunicazione che con il plexiglass non comunicavano più con i loro cari e che invece, ora, con la vicinanza e il contatto sono tornate a sorridere e a parlare”.
LE MODALITÀ DI PRENOTAZIONE
Sono sempre le stesse: per fissare l’appuntamento con un ospite è sempre preferibile prenotare quello successivo durante la visita, direttamente all’operatore presente. Se ciò non fosse possibile, basta telefonare al centralino 0444-422446 nei consueti orari: lunedì, mercoledì, venerdì dalle 12 alle 13.