24 feb Organico rafforzato per la nostra cucina
Un cuoco in più per la cucina della nostra Ipab. È la novità di questo inizio anno per rendere ancora più efficiente il servizio a favore degli ospiti del centro servizi assistenziali, dei bambini che frequentano la nostra scuola dell’infanzia, dei frequentatori del centro diurno, degli anziani che vivono nei nostri appartamenti e dei cittadini di Chiampo e dell’alta valle che usufruiscono dei pasti a domicilio.
Un servizio su misura
“Al termine della procedura di selezione, che terminerà tra pochi giorni, da tre addetti passeremo a quattro – spiega la vicepresidente del Consiglio di Amministrazione, Tiziana Pulvirenti – e ciò permetterà di migliorare ulteriormente l’organizzazione generale del servizio. Abbiamo sempre riservato una particolare attenzione alla cucina, che si avvale anche della collaborazione di una nutrizionista per offrire pasti equilibrati e al passo con la stagionalità dei prodotti. Ma, soprattutto, vi è una particolare attenzione nei confronti dell’aumento, sia in struttura sia sul territorio, di utenti con problemi di disfagia e nei confronti di eventuali intolleranze alimentari: a chi soffre di questi problemi offriamo menù specifici, su misura. Inoltre, in questo periodo di pandemia che, per forza di cose, ha visto ridursi i contatti tra ospiti e i loro famigliari, acuendo purtroppo il senso di isolamento, il cibo è diventato un importante elemento a sostegno dell’umore. La particolare attenzione che rivolgiamo al menù è un modo per rendere più variegato, e quindi più stimolante, l’appuntamento quotidiano con i pranzi e con le cene”.
Nuovi apparecchi
Si susseguono le migliorie anche per quel che riguarda le dotazioni: sono stati recentemente acquistati un nuovo omogeneizzatore per rispondere, appunto, all’aumento degli utenti con problemi di disfagia e un cucina-pasta elettrico, che permette una maggiore produzione in minor tempo, migliorando quindi l’efficienza del servizio anche per quel che riguarda i pasti esterni. Si tratta di apparecchiature che si aggiungono all’introduzione, nei mesi scorsi, dei nuovi carrelli termici per la distribuzione delle porzioni di cibo.
I numeri (monstre) della cucina
Per dare un’idea di quanto sia il lavoro che fa capo alla nostra cucina, basta elencare alcuni numeri. Se si tengono conto le colazioni, le merende, i pranzi e le cene per gli utenti interni e esterni, ogni giorno i nostri cuochi sfornano 950 pasti, che diventano 25.448 in un mese.
“Tra spese per le derrate e costo del personale – spiega il presidente dell’Ipab, Alessandro Tonin – in un anno mettiamo a bilancio quasi 400.000 euro. È come gestire un’azienda nell’azienda. E questo dimostra quanta sia alta l’attenzione verso questo servizio, che è sicuramente un fiore all’occhiello della nostra Ipab”.